Inicio Italia American Football, nome da duri ma commozione a non finire

[REPORT] American Football, nome da duri ma commozione a non finire

Il 15 Giugno 2017 gli American Football hanno suonato per la prima volta in italia al Circolo Magnolia, e noi eravamo lì!

È inutile dire che tutti coloro che erano presenti al concerto, in un momento o nell’altro, abbiano raggiunto il nirvana!


È stata una di quelle serate all’insegna dei ricordi un tempo perduti, che riaffiorano e lasciano spazio agli occhi lucidi, durante la quale avresti voluto avere una persona a fianco per stringerla tra le braccia, ma anche se questa non c’era hai capito che è bastato chiudere un attimo gli occhi per essere trasportati in una dimensione dove regna un bene collettivo, che in quel momento quattro musicisti stavano donando a ogni singolo spettatore presente…

Durante ogni brano eseguito regnava il silenzio tra il pubblico, e più la scaletta andava avanti più prendevi consapevolezza che, insieme a tutti coloro che avevi intorno, compreso chi stava suonando, facevi parte di un’unica grande famiglia, che non vorrai più lasciare.

Gli intermezzi di tromba che si elevavano dalla postazione di Steve Lamos, facevano si che l’emozione portasse la tua mano contro il petto, per sentire il calore trasmesso da quelle note così “morbide” e delicate.

Il finale, da pelle d’oca, con cui la band ha salutato il proprio pubblico è stato con il pezzo più famoso “Never Meant”, dove davvero più nessuno si è riuscito a trattenere, e come un grido liberatorio ha cantato quelle parole simbolo di nostalgia e commozione.

La sensazione generale del concerto degli American Football è stato più o meno come una giornata di freddo e pioggia in montagna, e tu malato sul divano con la persona più cara che ti coccola portandoti una tazza di cioccolata calda e una coperta, mettendo nello stereo il tuo disco preferito, per poi sdraiarsi di fianco a te.

Dopo queste poche parole, molto mascoline, non possiamo dire altro se non di aver assistito a un concerto davvero unico nel suo genere e che ricorderemo per molto tempo.

Unica pecca, a parer nostro, i gruppi di apertura non sono stati ben selezionati in corrispettiva al quadro generale dell’evento. Le due band di supporto, Les Enfants e Giorgienness, hanno si fatto una bell’esecuzione, ma non possiamo negare che chiunque fosse quella sera al Circolo Magnolia, si sarebbe aspettato volentieri gruppi spalla differenti, magari anche della scena locale lombarda che ha veramente tanto da offrire.

Ciao sono Stefano! Ho 18 anni, suono e assisto a concerti girando il mio paese! Ascolto qualsiasi genere e gli eventi ai quali prendo parte da spettatore sono di qualsiasi dimensione, dai più piccoli secret concert delle salette rintanate sotto terra a festival internazionali!