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Musica e parole a teatro con Cristiano Godano dei Marlene Kuntz

cristiano godano

Un incontro tra la musica dei Marlene Kuntz e i pensieri riguardo la musica moderna; una chiacchierata tra Cristiano Godano e il critico musicale Andrea Brusa.

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Domenica 14 aprile, ore 18.30: ci troviamo al Teatro Alfieri di Montemarciano in occasione del terzo e ultimo appuntamento “Beware of Rock” della rassegna marchigiana Klang- altri suoni, altri spazi. I tre appuntamenti rock hanno infatti visto esibirsi i gruppi I Hate My Village, Massimo Volume e infine Cristiano Godano dei Marlene Kuntz, anche se quest’ultimo incontro si è incentrato più su una chiacchierata pomeridiana riguardo il mondo della musica visto dagli occhi del leader del gruppo. 

Nel 2019 i Marlene Kuntz festeggiano 30 anni di attività, tra rabbia e dolcezza, momenti bui (pochi) e soddisfazioni in ambito musicale. Lo spettacolo inizia così, con un’introduzione all’attività del gruppo fatta dal critico Andrea Brusa, che rivolgerà diverse domande a Cristiano, per un incontro della durata di circa un’ora e tre quarti. 

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Il rock oggi non ha lo stesso carisma di un tempo, ma la colpa non risiede nel boom dei nuovi generi, come l’indie e la trap, che stanno spopolando in Italia. È cambiato sia il modo di fare musica, sia il modo di concepire la musica: si comprano meno dischi, a causa della loro disponibilità su internet (gratuita). Oggi si incamerano informazioni, ma non si ascolta veramente la musica, non ci si sofferma sull’ascolto e si salta da un pezzo all’altro con estrema facilità. 

Un tempo ci si affezionava ai dischi, a quelli materiali. E ci si affezionava alla musica, perché si pagava, e non troppo come molti dicono. “Spendere 20 euro per un disco che è destinato a piacerti non è troppo […] non penso ci sia niente al mondo che al solo costo di 20 euro ci ritorni così tante volte come gratificazione […] i dischi che io ho amato credo di averli ascoltati più di 100 volte. non ci sono libri che leggo 100 volte, non ci sono film che vedo 100 volte, ci un sacco di pizze che pago 15 o 20 euro, ma poi le digerisco. Il problema è che da una parte la musica è gratis. 

Sapore di miele

Lieve

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Dopo l’esecuzione acustica dei due brani Cristiano riprende il suo discorso, focalizzandosi sulle lamentele e critiche provenienti dal pubblico e ironizzando sul fatto che molti credano che i veri Marlene siano quelli dei primi dischi, in cui risiedeva il loro “vero” animo rock e turbato. Un percorso però, come ammette anche il critico Andrea, del tutto naturale per un gruppo. Cristiano cita a tal proposito il libro “Perché scrivere” dello scrittore americano Philip Roth (una raccolta di interviste e saggi). In una intervista infatti, gli è stato chiesto un parere proprio riguardo le reazioni del pubblico, in questo caso alle tematiche affrontate dallo scrittore, che ammette quanto possano dare fastidio. Su internet, poi, le reazioni sono più dirette. 

I Marlene Kuntz devono essere dei turbati e non possono raccontare le gioie della vita – una grande cazzata”. Soffermandosi su, per esempio, la tematica dell’amore, è più stimolante e difficile parlare di quello che avviene “durante”; quando l’amore finisce nascono le canzoni turbate. Quando invece fiorisce, tutto è più bello, e non si può essere turbati e cupi; non si possono esprimere “tensioni negative e disagi esistenziali”. Ogni artista ha gioia di poter esprimere anche la parte gioiosa della vita, si accorge che fuori tutto è vivo, pieno di cose belle di cui scrivere. E non c’è spazio per la negatività.

Un’altra ragione di reazioni così tanto negative è anche il cambio di genere del gruppo, perché i fan si aspettano che i Marlene continuino a fare noise rock. Ma Cristiano non è nostalgico del genere, e ritiene che l’artista debba perlustrare generi diversi e quindi vivere emozioni diverse, pensieri diversi. Un artista non dovrebbe mai fare quello che la gente, a tutti i costi, si aspetta da lui. “Non c’è niente, nessun pezzo, che non rappresenti i Marlene. Non siamo mai scesi a compromessi.”

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Andrea tocca poi il ‘tasto dolente’: la partecipazione del gruppo alla 62esima edizione del Festival di Sanremo, con il brano “Canzone per un figlio“. Il gruppo viene infatti eliminato in via provvisoria nella seconda serata. Nella terza invece duetta con Patti Smith sulle note del brano “Impressioni di settembre” dei Premiata Forneria Marconi e con “Because the night” di Patti Smith. Vincono il premio sala stampa, ma vengono eliminati dalla gara ufficiale.

Il discorso prosegue trattando il tema della musica in televisione, e di come venga vista e concepita in paesi diversi. Il Letterman Show, programma di altissimo livello, accoglie gruppi continuamente, e il pubblico difficilmente cambia canale. In Italia, purtroppo, la musica in televisione non attira gli ascoltatori, “Se non sei Vasco Rossi ti chiedono cosa fai per guadagnarti da vivere”. E la dimensione culturale, infatti, a essere molto diversa. Cristiano ironizza anche sul fatto che, in occasione di un concerto in Sicilia, il gruppo abbia postato sui propri profili social una foto in aeroporto. Tra i commenti, numerose  lamentele, riguardanti il fatto che una volta il gruppo era solito viaggiare in furgone. “C’è questa mitologia che vogliono vederti confinato in una sorta di cappa di sofferenza, pertinente e conforme, che loro hanno deciso di te; la band deve soffrire. Turbati e col furgone”. In paesi come America e Inghilterra invece il mestiere del musicista è rispettato; in Italia si viene etichettati come privilegiati. 

Osja, amore mio

Needle and the damage (Neil Young)

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Cristiano Godano è anche docente presso la Cattolica di Milano; ogni anno è infatti chiamato come ospite di Master di Comunicazione Musicale. La sua carriera vede l’artista come attore nel film “Tutta colpa di Giuda” e a teatro per vari spettacoli.

Il tour estivo 30:20:10 MK^2

I Marlene Kuntz saranno in tour questa estate. Si tratterà di un tour particolare e del tutto nuovo, in quanto caratterizzato da due concerti. Più precisamente, la prima parte sarà in acustico, la seconda in elettrico. Il nome scelto per il tour è formato dalle cifre 30, 20 e 10: 30 sono gli anni di attività della band, 20 sono gli anni del disco “Ho ucciso paranoia” e 10 le date scelte. 

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L’ultima parte dello spettacolo si conclude con i brani in acustico 

La canzone che scrivo per te

Danza

L’artista

Ti giro intorno

Nuotando nell’aria