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Atlanta a Milano, Playboi Carti tira giù il Fabrique

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Il protetto di A$ap Rocky non delude le aspettative e regala uno show di altissimo livello.

Il vento del cambiamento inizia a soffiare anche in Italia. In un paese dove la cultura mainstream americana è sempre arrivata in netto ritardo, il sold out di Playboi Carti mostra come le cose probabilmente siano meglio di quanto si creda.

Il rapper classe ’96 è l’ultima delle superstar del rap uscite da quel terreno fertile che è Atlanta, città della Georgia che ha visto sbocciare i vari Migos, Gucci Mane e Lil Yatchy. Carti, che inizia la sua carriera molto presto, nel 2012, si distingue da subito. Il suo flow è diverso, sporco e le successive influenze dell’A$ap Mob lo fanno crescere nella sua unicità. Rocky infatti nel 2015 lo firma per la sua Awge Records e lo prende sotto la sua ala. Il risultato è un eponimo EP che regala tantissimi pezzi di alto livello, nonostante la giovane età. Tra questi in primis Magnolia, doppio disco di platino negli States.

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Domenica 11 marzo perciò siamo andati al Fabrique di Milano, per vedere cosa porta un rapper d’oltreoceano rispetto ad uno del belpaese. Non siamo rimasti delusi. Ad aprire ci sono i Rrriot, complesso milanese che da qualche anno propone il meglio dell’underground americano, distribuendo una buona dose di cultura ai pellegrini della trap che si erano riuniti in attesa del loro santone (Carti, se non si fosse capito).

A seguire, altro dj set, questa volta del duo inglese Places + Faces. Anche loro propongono una selezione del meglio che il rap mondiale ha da proporre, facendo anche ascoltare un loro inedito. Il tutto condito dalla nostra dose di bass boost quotidiana, che non fa mai male.

Finita l’apertura, inizia il vero concerto. Dopo aver scoperto due statue di legno come scenografia, unite ad una grafica a tinte rosse che domina dietro al palco, Playboi Carti arriva in tutto il suo splendore. Il concerto è intenso, corre e non si possono risparmiare energie. Carti inizia subito col piede sull’accelleratore.

Dopo aver aperto con Location, tira fuori subito Magnolia, brano che lo ha lanciato tra le stelle del rap. Seguono quindi tutti i pezzi del suo album e diversi lavori precedenti, in un delirio rosso dove il ragazzo dalla Georgia salta e incita la folla. Il tutto viene condito da un pogo sostanzialmente continuo, frenetico e senza pause, nel quale le energie di chi sta sul palco e di chi sta sotto sembrano non finire mai. Si susseguono cosi dothatshit!, New Choppa e wokeuplikethis*, Kelly K e Other Shit tra gli altri.

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Per chiudere il concerto, Carti scende dal palco mettendosi sulle transenne e permettendo ai suoi apostoli di toccare con mano la trappara sindone, con di nuovo Magnolia in sottofondo. Il rapper quindi torna sul palco per salutare il pubblico di Milano, che si è mostrato decisamente caldo e accogliente.

Finalmente la trap americana è arrivata in Italia, e ne è valsa sicuramente la pena. Per quanto riguarda Carti, si vocifera di un album collaborativo col suo grande amico Lil Uzi Vert. Chissà che dopo l’uscita non porti anche lui dalle nostre parti? Noi attendiamo trepidanti, e decisamente soddisfatti.