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Animali Notturni dei Fast Animals And Slow Kids è un “fuoco dentro il petto”

fast animals and slow kids

Undici brani e quaranta minuti di “fuoco dentro il petto”: i Fast Animals And Slow Kids sono tornati con il loro quinto album in studio, Animali Notturni. Un disco maturo; maturo nel sound e nelle tematiche che decide di raccontare. Nonostante i brani non siano così differenti tra loro per quanto riguarda il sound, è presente una continuità sonora, esente da interruzioni improvvise o cambi di stile, tale da rendere questo disco un “concept” album. 

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Animali Notturni guarda malinconicamente ai 20 anni; la frase “eravamo in 20” sembra alludere proprio a quell’età spensierata, fatta di uscite con gli amici, di una “voce che si ribellava” e di un “fuoco dentro il petto”, sempre ardente e pieno di vita. I trenta, invece, portano con sé gli impegni e le responsabilità che tutti, prima o poi, dobbiamo affrontare, e le relazioni non sono più le stesse. Il tempo vola, forse troppo velocemente: “se la vita è un lampo io non l’ho visto”. 

Cinema rivolge il suo sguardo al futuro. “E se domani” è pensare in grande per la vita di coppia; un inno pieno di speranze, che si conclude con l’andare al cinema a ridere spensieratamente.

La vita di coppia viene scossa con un urlo con “la gola in fiamme e il cuore che sta per scoppiare”. L’urlo è una richiesta di continuare a sopportare il partner e dimenticare gli sbagli del passato, con la consapevolezza che gli errori sono necessari per poter crescere.

Vuoi scordarti che fa male, ma non puoi, c’è un naufrago nel mare da salvare”. Non potrei mai ci insegna (citando il verso de L’Infinito di Leopardi, “e il naufragar m’è dolce in questo mare”) che è impossibile ignorare le difficoltà della vita adulta, soprattutto se condivisa. Vivere insieme è infatti crescere insieme, e non lasciar naufragare l’altro. 

Tra arpeggi e rimpianti, il quinto brano si scaglia Dritto al cuore dell’ascoltatore. Una volta si può anche sbagliare, e “tornare indietro non significa sempre fallire”; arrendersi e capire i propri sbagli non significa fallire.

Le Canzoni tristi che seguono hanno un obiettivo preciso; rimanere nella memoria di chi le ascolta. Ma è viva anche la memoria dell’adolescente del passato; il ribelle con la testa incasinata, che fa tardi la sera e non sa stare fermo. “Sai, per tanti anni pensavo fosse alternativo fare il punk, ma oggi ho 30 anni, vorrei soltanto dire quello che mi va”. Se prima ci si sentiva liberi quando non si avevano limiti, né spaziali né temporali, ora la libertà è quella artistica, quella della parola.

Un’altra ancora è invece una canzone d’amore che riesce a sopravvivere e che brinda al dolore. Il dolore di sentirsi costretti in un luogo che non ci lascia respirare; il dolore di cantare per chi non ascolta; il dolore di dover vivere un ruolo già prestabilito.

Se questo demone sta divorando il corpo, che per anni ho avuto fra le mie mani, combatterò perché non possa averti”. Offrire il proprio coraggio  per affrontare i Demoni, che siano i nostri demoni interiori o le avversità della vita quotidiana.

Oggi ci vuole coraggio a scrivere un pezzo come Radio Radio, che non ha alcuna pretesa di passare in radio. “La musica gli riempie il cuore solo se vende”. Oramai si sentono solo pezzi per chi non sa parlare e suoni per chi non sa sentire. E ancora le rime facili, il parlare di quotidianità: una critica rivolta alle canzoni scritte con il solo scopo di essere disperse tra le stazioni, ma anche alle radio che non hanno né coraggio né cuore di cambiare o distinguersi. Ma la frase “oh male nero, male nero” non vi ricorda qualcosa? Una citazione a La canzone del sole di Lucio Battisti (“oh mare nero, mare nero”).

Il coraggio di andare contro corrente, di alzarsi e ribellarsi: Chiediti di te ti chiede di non aver paura. Quando senti di aver smarrito la retta via, fermati un attimo per riflettere e interrogati: trova te stesso e ricorda di puntare sempre in alto.

Il disco si chiude con un brindisi ad un futuro insieme, lasciando da parte i rimpianti. Semplicemente Novecento. 

Per tanti anni pensavo fosse alternativo fare il punk, ma oggi ho trent’anni”: i Fast Animals And Slow Kids sono cresciuti insieme alla loro musica. Tutte le difficoltà e gli errori del loro percorso li hanno resi le persone di oggi, dall’animo più forte che mai. Un disco che vuole infondere coraggio. Il coraggio di crescere e di affrontare l’età adulta; il coraggio di portare avanti gli impegni e di essere fedeli alle proprie responsabilità; il coraggio di amare con impegno e dedizione la propria metà; il coraggio di essere se stessi e di non mollare mai. Animali Notturni è un viaggio senza destinazione, da percorrere alla cieca, con un bagaglio pesante da portare sulle spalle. Ma, arrivati alla meta, ci si renderà conto che lo sforzo non è stato vano.