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FuckYourClique e l’alba del SoundCloud Rap italiano

Se prima l’underground si muoveva con la forza dei passaparola e dei cd masterizzati, nel nuovo millennio tutto è cambiato. Con SoundCloud le regole del gioco sono cambiate e anche in Italia c’è chi sta iniziando a sfruttare questo nuovo mezzo per portare in alto la propria musica. Tra questi c’è la FuckYourClique, giovanissimo colletivo romano con cui abbiamo avuto il piacere di chiacchierare u po’:

Come nasce FuckYourClique?

[Disa] Allora, innazitutto eravamo tre gruppi separati. Un gruppo che si era formato grazie a questa pagina Facebook, AcquaSanta 聖水. Il secondo gruppo era composto da me, mio cugino e un mio compagno di classe, e con i ragazzi di AcquaSanta 聖水 ci siamo visti al concerto di Radical. Infine il terzo gruppo di ragazzi arriva da conoscenze sempre via Facebook, grazie ad un gruppo nel quale ero abbastanza conosciuto. E per caso, per questioni musicali, ci siamo incontrati e ci siamo trovati bene. Così è nata FuckYourClique.

FuckYourClique come lavora? Per capirci, producete tutti insieme, o alla A$AP Mob, dove siete tutti sotto lo stesso nome, ma ognuno lavora per conto proprio e ogni tanto collaborate?

No, allora ci vediamo tutti in studio da me, essendo lo studio a casa mia. Io registro e mixo. E niente, ci vediamo tutti in studio, e si crea un ambiente di totale anarchia, di puro freestyle, finché non esce qualcosa di abbastanza orecchiabile da poter essere registrata. I pezzi escono in maniera abbastanza naturale, e spesso li capiamo solo tra di noi. Ad esempio, il ritornello di Rieti Chiama è un inside joke tutto nostro.

Beh un po’ come RomaBrucia.

No, quello nasce dal fatto che gli altri dovevano registrare un pezzo, ma poi non se ne è fatto niente. Così, mentre aspettavamo ho proposto di fare un po’ di freestyle per scaldarci. Ho messo il beat che ho trovato, intonando il ritornello e abbiamo visto che spaccava. Così è nata Roma Brucia. 

FuckYourClique nella propria produzione a chi si ispira, nella scena nazionale e non solo?

Considera che ognuno di noi viene da background musicali diversi. Io [Disa] dall’ambiente dubstep, EDM, lui [Lich] dalla trap americana alla Wifisfuneral. Ognuno porta una influenza diversa, quindi poi quando le andiamo ad unire nei pezzi si crea un tutto un nostro mood.

L’ambiente romano ha prodotto moltissimi gruppi negli ultimi anni, vedi DPG, 126 e Tauro Boys per dirne alcuni. Voi pensate di avere le carte giuste per essere i prossimi?

Perché no? Esclusi Dark Polo Gang e Tauro Boys, siamo in contatto con tutto il resto della scena emergente. Ci conosciamo tutti e ci aiutiamo l’un l’altro. Stiamo poi organizzando un piccolo festival della scena emergente a Roma l’8 settembre, agli Ex Magazzini. Con noi ci saranno anche Radical, Spender e tanti altri nomi interessanti del nuovo panorama rap italiano.

Tornando invece strettamente alla musica, qual è il vostro pezzo preferito, a cui siete più legati?

Sicuramente Nascar, ma anche RomaBrucia. Quest’ultima in particolare ha segnato proprio il momento in cui siamo diventati FYC. E poi comunque è quella che in live spacca di più.

E a proposito di Roma Brucia, com’è andato il concerto?

Guarda, ti dico solo che lo staff dell’evento era solito fare video da caricare sul proprio profilo Instagram. Quando abbiamo suonato noi non sono riusciti perché c’era troppo casino. Ci hanno chiesto di inviarceli loro perché, parole testuali “erano impegnati a non farci morire”. Vedi te. Troppo panico. Radical era pure arrampicato sulle transenne.

Pippo Sowlo vi ha almeno stretto la mano, quindi?

Beh, lui è un amico ormai. Lui ci ha fatto suonare RomaBrucia. Oltretutto io ci ero entrato in contatto ancora prima di FYC.

Perciò potremmo aspettarci in futuro una collaborazione Pippo Sowlo x FYC?

[Ride] Ti diciamo solo che uscirà un pezzo che coinvolgerà le anoressiche e il McDonald’s, con dentro Sowlo. Comunque per adesso vogliamo continuare a rilasciare singoli. Quando la fanbase sarà consolidata inizieremo a pensare ai tape e cose così.

Tornando all’ambiente intorno a voi, Roma è sempre stata ostile nei confronti del nuovo in fatto musicale, basti pensare alla DPG degli esordi. Per voi è lo stesso?

In realtà no. La scena romana ci ha visto bene da subito per alcuni motivi: innanzitutto il portare le sonorità della trap americana in Italia, a cui però aggiungiamo una forte nota di ironia. Alla fine questa musica può essere interpretata come si vuole, perciò chiunque può ascoltarla. L’obiettivo è prendersi bene. La Dark Polo Gang ha aiutato in questo senso, ad avere molta più apertura verso il nuovo.

Il collettivo è nato appena cinque mesi fa, ma i numeri su SoundCloud sono decisamente consistenti. Rieti chiama supera i 20k di stream. Qual è il segreto secondo voi?

Allora, non è merito nostro. C’entra la DPG. Qualcuno lì in alto (l’algoritmo di SoundCloud), ci ha messo in sequenza subito dopo Medicine di Side. Da lì poi hanno iniziato a girare le cose nel verso giusto.

Siamo quindi davanti alla prima generazione del SoundCloud rap italiano?

Sì, sì. Noi, Radical e Blitz Gang stiamo provando a portare tutta la scena nuova su SC, per l’accessibilità che possiede. La possibilità di avere pezzi correlati aiuta moltissimo. Diversi ragazzi di Roma stessa, come Kid Hakku e Lil Frostee, li abbiamo conosciuti prima attraverso SC e poi siamo entrati in contatto direttamente con loro.

E i contatti si limitano solo a Roma?

No, assolutamente. In Sicilia conosciamo Young Friman, poi a Napoli ci sono Lil Rumore e Lil $adApe. Abbiamo contatti in tutta Italia alla fine. Sta nascendo la prima generazione del SC rap italiano, ne era anche il momento. SoundCloud ci permette di avere una relazione più intima con chi ci ascolta. Siamo una grande famiglia.

Side perciò con l’uscita dalla DPG e l’upload di Medicine su SoundCloud ha “aperto la porta”, possiamo dire.

Sì, sicuramente. Appena un big si fosse mosso, tutti avrebbero seguito. Lui era il più adatto a fare una cosa del genere. E noi stiamo provando a provando a portare il pubblico lì. Perciò se uno zio di SoundCloud ci legge, che ci dia due soldi [ride].